Don Davide Barazzoni, diocesi di Senigallia

ENRICO MEDI, STUPORE, ARMONIA E MISTERO DI UNO SCIENZIATO CREDENTE:  è il titolo della tesi di laurea di Don David Barazzoni che ha dedicato tre anni per scrivere queste bellissime pagine.

 

Studio, letture, riflessione, preghiera per  capire chi era Enrico Medi, la sua persona e cosa abbia voluto trasmettere a tutti noi. ,  STUPORE  è per Medi curiosità, voler vedere, conoscere, andare oltre.
Come un bambino si stupisce così uno scienziato quando smette di stupirsi  pretende che il suo risultato era un qualcosa di scontato, ecco  si fa un grande errore.

Diceva Medi: oggi il mondo ha perso il senso del bello e del buono che magari trova in un film. La gente non alza  quasi gli occhi  al cielo e questo perché  ha perso l’abitudine di  contemplare  il volto della natura. Il libro della natura unico, stupefacente, la cui  firma è la stessa di Colui che ha scritto questo libro e i libri della Bibbia.

ARMONIA: è la scienza che porta a Dio e viceversa. Una via sicura e affascinante il cui cammino deve essere fatto dall’uomo per costruire un mondo che ha bisogno della lealtà e dell’umiltà.  Cosa vuol dire per Medi testimoniare la verità, vuol dire  lealtà di essere uomo  anche e soprattutto nei nostri processi educativi che sono il più delle volte sleali.

Si può e deve essere  nella verità con lealtà.Durante la notte della luna, ricorda Medi- non avevo tempo se non per i calcoli e le misure tanto mi sentivo parte di quell’avventura. Poi la mattina dopo entrando in facoltà ho ricevuto  un applauso lunghissimo, forte. caloroso di tanti amici, conoscenti, colleghi anche i più scettici.  Il Presidente mi ha ringraziato perché avevo offerto la fisica agli occhi di tutta la Nazione. Mi sono commosso”.

Battagliero, appassionato,  avvincente  ma, parliamo della  Mistica: Medi era un mistico perché contemplava  la bellezza e l’armonia dentro l’umiltà dell’ascolto.

 

E’ stata per me, la biografia  più sentita,sincera, quella che maggiormente ha focalizzato i tratti della figura  mio padre.

Emanuela Medi