Discorso pronunciato da Enrico Medi all’Euratom

L’8 novembre 1958, in occasione della firma a Bruxelles dell’accordo di cooperazione scientifica tra la Comunità europea dell’energia atomica (CEEA) e gli Stati Uniti, Enrico Medi, vicepresidente della Commissione Euratom, sottolinea l’importanza strategica del programma di cooperazione nucleare.

 

 

Eccellenze,

Signore e Signori,

 

La firma dell’accordo di cooperazione tra la Comunità europea dell’energia atomica (Euratom) e il governo degli Stati Uniti d’America, che ci apprestiamo ad apporre oggi, segna la conclusione, avvenuta con successo, delle negoziazioni di cui abbiamo sempre apprezzato l’onestà e la cordialità. Lo spirito che ha animato queste trattative è di buon auspicio per il futuro e siamo sicuri che l’attuazione del nostro accordo rappresenterà una tappa importane nel cammino verso una cooperazione internazionale sempre più stretta nell’ambito delle applicazioni pacifiche dell’energia nucleare.

Sarebbe stato per noi motivo di grande soddisfazione se questa cerimonia avesse potuto svolgersi a Washington, così come era previsto, e ci tengo, a nome della Commissione, a ringraziare vivamente il governo degli Stati Uniti per aver accettato che la cerimonia avesse invece luogo a Bruxelles. Ci dispiace, però, che per ragioni di salute, il presidente Armand non possa essere presente oggi fra noi.

Non più di un anno fa, i signori Armand, Etzel e Giordani si sono recati dall’altra parte dell’Atlantico per stabilire un primo contatto in merito alle possibilità di cooperazione tra Euratom, che stava nascendo, e gli Stati Uniti. Qualche mese dopo, subito dopo l’entrata in vigore dei Trattati di Roma, sono stati avviati i negoziati veri e propri, per progredire poi con una rapidità eccezionale. Ribadiamo il ruolo attivo di Armand nella conclusione di tali negoziati.

Vorrei ringraziare qui in particolare il presidente Eisenhower e i membri del governo degli Stati Uniti d’America, che non hanno mai smesso di sostenere i nostri sforzi, e tutti coloro che hanno partecipato, negli Stati Uniti, alla stipulazione dell’accordo – mi riferisco in particolare al Dipartimento di Stato e alla Commissione per l’energia atomica degli Stati Uniti d’America, di cui salutiamo con grande piacere il presidente.

Allo stesso modo, ci tengo ad esprimere la mia gratitudine nei riguardi dei membri del Congresso per l’enorme comprensione di cui hanno fatto prova nel momento dell’approvazione del nostro programma. E vorrei anche sottolineare, in questa occasione,  l’aiuto prezioso che abbiamo trovato nell’Europa stessa, presso di voi, Signor ambasciatore Butterworth, capo della Missione degli Stati Uniti presso le Comunità europee, così come in tutti i membri della sua Missione. Desidero infine menzionare la simpatia che ci hanno testimoniato, da questa parte dell’Atlantico, il Consiglio dei ministri dell’Euratom e l’Assemblea parlamentare europea.

Grazie al loro impegno comune, eccoci qui oggi non soltanto davanti ad un semplice accordo formale, ma davanti ad un programma concreto e preciso : si tratta di costruire nei 6 paesi dell’Euratom – dove potrebbero essere sfruttate in condizioni più favorevoli rispetto a quelle presenti negli Stati Uniti – delle centrali nucleari su cui i lavori di ricerca e di sviluppo, negli Stati Uniti, sono stati spinti ad uno stadio avanzato. Entro il 1963, o al più tardi entro il 1965, potrebbe essere installata una potenza nucleare totale di cerca 1000 MW.

Il programma di costruzione viene completato da un’importante programma comune di ricerche e di sviluppo sui reattori delle tipologie previste dall’accordo; tale programma, per il quale è stata prevista una cifra di 100 milioni di dollari per il periodo 1959-1963, deve essere supportato, a parti uguali, dall’Euratom e dagli Stati Uniti. L’accordo stanzia alche 350 milioni di dollari per le spese relative alla costruzione di centrali nucleari e circa 135 milioni dovrebbero essere forniti all’Euratom dalle autorità americane sotto forma di credito a lungo termine.

Si tratta di un programma basato sull’interesse comune di due parti e che procede da questo spirito di perfetta parità che ha sempre caratterizzato le trattative. Posso assicurare che anche per il futuro siamo ben decisi a fare in modo che la realizzazione dell’accordo venga fatta con lo stesso spirito, in modo tale che, sia gli Stati Uniti che l’Euratom, ne traggano ugualmente beneficio. È necessario in particolare che, al momento giusto, l’industria americana possa trarre beneficio dall’esperienza delle nostre conoscenze acquisite in Europa in occasione dell’attuazione dell’accordo.

Ma, e bisogna insistere su questo punto, va da sé che non spetta a noi attuare questo programma. Firmando tra qualche minuto questo accordo di cooperazione, il governo degli Stati Uniti e la Commissione dell’Euratom si assegnano una missione molto precisa, vale a dire quella di offrire alle imprese dei nostri paesi un certo numero di possibilità tecniche e finanziarie di cui saranno libere di fare uso. Contiamo sul fatto che le nostre imprese pubbliche e private utilizzeranno al massimo queste numerose possibilità.

In tal modo, il nostro accordo di cooperazione, contribuendo allo sviluppo della produzione di energia e di industrie nucleari nei paesi della Comunità, contribuendo al progresso delle tecniche nucleari e allo sviluppo degli scambi, avrebbe raggiunto uno scopo essenziale, che è che quello per cui è stata creata l’Euratom : il miglioramento della qualità della vita nei nostri paesi attraverso l’utilizzo pacifico dell’energia nucleare.

La cerimonia di oggi assume quindi, nella vita della nostra Comunità, un’importanza molto particolare. Posso quindi, con questo, ringraziare tutte le persone che, con la loro presenza, hanno rimarcato l’importanza significativa di questo evento.

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