Osservatore Romano, 9 giugno 1995

“Per poter penetrare il mondo interiore di Enrico Medi, bisogna ascoltarlo mentre parlava dell’eucarestia, di cui era pieno il suo cuore quando fluivano fervide ed entusiasmanti quelle parole che conquistavano le olle di tante città d’Italia”, scrisse l’Osservatore Romano commentando l’introduzione della causa presso la diocesi di Senigallia.

“Medi – aggiunse il quotidiano vaticano – fu un credente e apostolo dell’Eucarestia. Ottenne di conservare il Santissimo Sacaramento nella sua casa, in una cappella che egli curava con interesse particolare e aveva dedicato alla Sacra famiglia. In quella cappella, iniziava e chiudeva la giornata, soffermandosi in preghiera e in lunghe meditazioni”.